Afghanistan Sguardi e Analisi

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Afghanistan: Sguardi e analisi" è un progetto aperto finalizzato a comprendere e discutere le ragioni - e le possibili soluzioni - dei conflitti afghani.

giovedì 28 aprile 2011

Afghanistan: la forza dell’insurrezione, i limiti della counterinsurgency. L'approccio microstrategico


Articolo completo disponibile sul sito del Centro Militare di Studi Strategici



Obiettivi e strumenti delle Forze armate al livello «microstrategico».




Prendendo atto del mancato processo di costruzione di uno Stato nazionale, ciò che emerge al di là della violenza – che è un sintomo ma non la causa delle difficoltà in Afghanistan –, è che quello afghano non è un problema di natura militare; dunque, la soluzione non può e non deve essere basata essenzialmente sullo strumento bellico. Ma il ruolo della componente militare è fondamentale a breve termine nel sostegno allo sviluppo e alla ricostruzione; ruolo che può, e deve, essere giocato attraverso un’adeguata preparazione delle sue componenti a contatto ravvicinato con la realtà afghana.
L’Autore vuole tentare, anche sulla base dell’esperienza maturata sul campo di suggerire possibili soluzioni per compensare i limiti del soldato chiamato a operare sullo human terrain, il livello microstrategico: cosa può fare e come dovrebbe operare la Forza Armata attraverso i suoi operatori.
È fondamentale il contributo che le forze di sicurezza potranno dare al processo di ricostruzione civile e alla formazione delle forze di sicurezza afghane; per far ciò è però necessario procedere a neutralizzare il gap culturale che ne limita le potenzialità. , di suggerire possibili soluzioni per compensare i limiti del soldato chiamato a operare sullo human terrain, il livello microstrategico: cosa può fare e come dovrebbe operare la Forza Armata attraverso i suoi operatori.
Sul piano della ricostruzione è opportuno investire in un consapevole sostegno al processo di riavvio e riconversione del sistema agricolo attraverso i Prt e la costituzione di Agribusiness Development Team (Adt) composti da personale qualificato (biologi, chimici, agronomi, ingegneri, veterinari, ecc.). Questo consentirà di ottenere alcuni fondamentali risultati a breve-medio termine che dovranno concretizzarsi in probabilità di successo attraverso la creazione di opportunità professionali, la possibilità di ottenere il favore delle popolazioni rurali, l’auspicabile riduzione della produzione di oppiacei e lo sviluppo della catena di produzione agricola e di distribuzione commerciale locale e nazionale.
Il sostegno al processo di ricostruzione passa anche attraverso le attività Cimic, il cui ruolo è di primaria importanza. Ma per operare efficacemente è necessario incrementare il numero di unità Cimic, ampliarne le attività, subordinare la componente militare a quella civile, avviare la «piccola ricostruzione» a livello locale ed evitare l’overlapping, il pericoloso sconfinamento della componente militare nei confronti di quella civile.
È infine opportuno procedere al «surge civile» basato sull’impiego e la collaborazione di personale specializzato in ambito economico, politico, militare, al fine di coinvolgere la società civile afghana rendendola artefice del proprio futuro attraverso la partecipazione consapevole.
E se la componente civile è fondamentale nel processo di costruzione dello Stato, è bene evidenziare quanto quella militare sia necessaria alla salvaguardia dello stesso. È dunque indispensabile una consapevole cooperazione nella formazione delle forze di sicurezza afghane nazionali. Vengono qui identificate tre vie per creare un efficace strumento per la sicurezza delle aree periferiche del Paese (ma non per risolvere il conflitto afghano nel suo complesso).... (vai all'articolo)

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